LA CASA DI ASTERIONE

Spettacolo itinerante di teatro-danza presentato a Teatro dell'Accademia d'arte Drammatica P. Grassi Milano e al Castello Sforzesco

Regia e supervisione coreografica: Luciana Melis
Musiche: AA.VV.
Luci: Paolo Latini
Costumi: Enza Bianchini
Scene: Fabrizio Palla
Con i danzatori dell'Atélier di teatro-danza dell'Accademia D'Arte Drammatica P. Grassi

Lo spettacolo ispirato al Minotauro di Friedrich Durrenmatt, si compone di varie performance e installazioni ideate dagli stessi interpreti in cui il pubblico entra guidato da un personaggio che fa da filo d'Arianna nell'immaginario labirinto di strane creature.

“ L'essere stava accovacciato non solo di fronte alla sua immagine ma anche alle immagini delle sue immagini. Vide davanti a sé un'infinità di esseri fatti com'era lui, e come si giro' per non vederli più, un'altra infinità di esseri uguali a lui. Si trovava in un mondo di esseri accovacciati senza sapere che quell'essere era lui.
[...]Danzo' per il labirinto attraverso il mondo delle sue immagini, danzò come un bimbo mostruoso, danzo' come un mostruoso padre di se stesso.
[…] tutto scorreva per figure e non per concetti davanti al suo spirito, era come un percepire in forma di scrittura figurata.
[...] il labirinto un mondo al di fuori del quale non esisteva altro mondo per lui.

[…] Arretro' e così fece la sua immagine e un po' per volta scoprì di essere di fronte a se stesso, cercò di fuggire ma ovunque si volgesse si trovava sempre di fronte a se stesso, era murato da se stesso, era ovunque se stesso, ininterrottamente se stesso rispecchiato all'infinito nel labirinto.

[…] Danzo' la sua felicità, danzo' la sua dualità, danzò la sua liberazione, danzo' il tramonto del labirinto, lo sprofondare fragoroso di pareti e specchi nella terra, danzo' l'amicizia fra minotauri, animali, uomini e dei, il filo rosso di lana avvolto fra le corna, danzo' attorno all'altro minotauro che tese il filo rosso di lana.
[…] e quando il minotauro si getto' fra le braccia aperte dell'altro, confidando di aver trovato un amico, un essere come lui, e quando le sue immagini si gettarono fra le braccia delle immagini dell'altro, l'altro colpì e colpirono le sue immagini, l'altro punto' con perizia tale pugnale fra le spalle che il minotauro era già morto quando si accascio' a terra. Teseo si tolse dal volto la maschera da toro e tutte le sue immagini si tolsero dal volto la maschera da toro.”
(Durrenmatt. Il Minotauro)