Se apro le braccia come ad abbracciare il mondo il mio corpo prende quasi la forma di una croce. Si creano due dimensioni, due linee che s'intersecano: quella verticale come un albero con i piedi ben radicati a terra e il tronco con i rami proiettato verso il cielo e quella orizzontale, circolare, dove i rami dell'albero si estendono nello spazio circostante. Così la dimensione verticale, spirituale, del rapporto con se stessi e con l'Assoluto s'interseca con quella orizzontale della relazione con gli altri, con il mondo.
Da queste semplici immagini nascono il mio modo di vivere la danza dal punto di vista della poetica e anche tecnicamente la mia esplorazione sul movimento.
E in questo percorso s'innesta anche il canto come danza della voce originata dalla stessa fonte che origina il movimento. Cio' che rende vitale e porta il movimento tout court verso la danza è il Respiro e la sua scansione ritmica, musicale, nel tempo e nello spazio fisico e sonoro, cio' che apre il movimento danzato all'espressione comunicativa è lo Sguardo.
In questa prospettiva do' forma alla mia danza e voce al mio canto. Da qui prendo le mosse per far partorire agli altri la loro danza, declinandola in vari percorsi di studio o training che contengono tutti questa matrice comune ma pongono l'attenzione di volta in volta su elementi tecnici, stilistici creativi differenti.