LABORATORIO DI RICERCA FRA ORIENTE E OCCIDENTE

“Nata, cresciuta nel tempio, i primi passi di una Devadasi
si muovono ad un ritmo di danza,
le sue prime parole ad un ritmo di canto e poesia.
La sua carne, la sua anima s'accrescono di religiosità.
Essa è nata e vive nella sua favola mistica.
Tutta la sua educazione è intesa a fare di lei
la viva scultura del tempio
  (Guido Gozzano)

Tutta la danza nella misura in cui nasce dalla nostra interiorità per rapportarsi all'invisibile, all'inesprimibile verbalmente è evocativa per sua stessa natura e in qualche modo anche spirituale, occupandosi di corpo e spirito insieme. Per andare al di là della contingenza, per tradurre l'intraducibile e la realtà contemporanea sempre più complessa dietro a cui si cela, siamo costantemente alla ricerca di un linguaggio più composito e sfaccettato.
Il laboratorio che ha come punto di partenza e di arrivo “le forme di spiritualità” nella danza si propone di approfondire questo tema a partire da una ricerca sul linguaggio. La danza contemporanea si nutre di tante suggestioni e commistioni di stili provenienti anche da tradizioni orientali. Le varie tipologie di danza indiana in particolare, hanno in comune fra loro uno stretto legame col sacro.
La gestualità nella danza indiana fa per lo più riferimento alle vicende delle divinità narrate nei libri sacri : “nel Bharata Natyam si esalta la profonda consapevolezza del valore estetico come veicolo spirituale, che racconta il mito, si esprime nel rito, si sviluppa nella forma e diventa pura arte” (P. Di Nardo).
Parto da questo linguaggio così antico decontestualizzandolo e sviluppandolo servendomi della danza contemporanea per dargli un più ampio respiro comunicativo rispetto a quello prettamente narrativo tipico della danza indiana, senza pero' rinunciare completamente alla sua valenza sacrale e rituale. Lasceremo in altre parole che le forme espressive prese a prestito dai vari stili di danza indiana, astratte dal loro contesto acquisiscano altri sensi e significati, utilizzando un linguaggio che farà da trait d'union tra oriente e occidente.
Il laboratorio è pertanto rivolto sia a danzatori o allievi danzatori con esperienza di danza indiana che a danzatori contemporanei per favorire questo incontro e questo scambio a più livelli. Verrà strutturato in una parte di riscaldamento con esercizi presi da tecniche di danza contemporanea ma dove già potranno entrare elementi legati alla danza indiana. Questa prima fase sarà seguita da una fase di scambio vero e proprio in cui ogni danzatore potrà dare il suo contributo personale e creativo; il materiale gestuale e di movimento verrà poi approfondito insieme ed entrerà a far parte di piccole composizioni coreografiche finali da eseguire a gruppi, a coppie o anche singolarmente.